Come analizzare e gestire la propria situazione debitoria

Finanza personale e debiti personali. Come analizzare e gestire la propria situazione debitoria
Introduzione

Se i debiti eccedono determinati valori e se sono stati contratti a tassi elevati, possono rappresentare un ostacolo significativo al raggiungimento dei nostri obiettivi e alla nostra capacità di risparmio. Dall’analisi dello stato patrimoniale di cui abbiamo parlato nello scorso articolo Come e perché creare il proprio bilancio personale, dovrebbe emergere la propria situazione debitoria complessiva e dal rendiconto finanziario quali esborsi mensili i debiti determinano. Nell’articolo scopriremo come analizzare e gestire la propria situazione debitoria.

Debito immobiliare

Il debito per mutuo immobiliare rappresenta per la maggior delle persone il debito più consistente contratto nell’arco della propria vita. E’ un debito che normalmente contraiamo per necessità, ma che, se gestito correttamente, può consentirci di sfruttare la leva finanziaria a nostro favore dandoci la possibilità di misurare la quantità di ricchezza che desideriamo destinare agli immobili senza “immobilizzare” l’intero prezzo di acquisto.

Il vantaggio del mutuo immobiliare è quindi che consente, grazie all’ipoteca che viene normalmente sottoscritta sull’immobile, di ottenere un prestito di ammontare rilevante (che altrimenti non avremmo ottenuto) e limitare le risorse investite (o meglio immobilizzate) come anticipo, di norma al 20% del valore dell’immobile stesso. Quindi se la rata è sostenibile in rapporto ai nostri redditi ed è sottoscritta ad un tasso inferiore al rendimento di altri impieghi possibili, ecco che il mutuo ci permette di avere una leva finanziaria: possiamo cioè usare altri attivi a nostra disposizione per raggiungere ulteriori obiettivi che abbiamo attraverso investimenti finanziari mirati. Questa scelta deve comunque essere compatibile con la nostra situazione finanziaria complessiva e con la nostra propensione al rischio. 

Debito a breve termine senza interessi

Un tipo di debito che potrebbe rivelarsi utile è quello di avere modesti importi ‘a debito’, attraverso, ad esempio, le carte di credito con rimborso a saldo, in modo tale da non generare interessi passivi. Ciò al fine di costruirsi uno storico finanziario creditizio che possa garantire un più facile accesso futuro a forme di prestito qualora ne avessimo bisogno. Da evitare, invece, il rimborso rateale a cui vengono generalmente applicati interessi molto elevati.

Debito derivante da credito al consumo

Passiamo al debito non indispensabile, quello che tendenzialmente dovremmo evitare o ridurre il più possibile in quanto ci allontana dai nostri obiettivi, dall’indipendenza finanziaria e riduce la nostra capacità di risparmio. Ci riferiamo in particolare al credito al consumo, quindi ad esempio:

  1. Prestiti per le vacanze;
  2. Finanziamenti per beni di consumo come auto, elettrodomestici, insomma tutti i beni che si deprezzano nel tempo.

È importante allineare il proprio consumo e stile di vita sulla base dei propri redditi. Questo rappresenta la base di una vita finanziaria sana.

Debito per aumentare gli investimenti (leverage)

Prendere in prestito per investire non è affatto una buona idea. Riprendo una citazione attribuita a Charlie Munger, un grande investitore recentemente scomparso: “There are three ways a man can go broke: liquor, women and leverage“. Investire infatti rimane un’attività incerta ed “il mercato può essere irrazionale per più tempo di quanto un individuo possa rimanere solvibile” (John Maynard Keynes)”.

Come faccio a capire se ho troppi debiti?

Ognuno di noi dovrebbe avere la consapevolezza interiore di capire se l’attuale livello di indebitamento sia sostenibile o meno. Volendo avere dei parametri quantitativi ma indicativi si potrebbe fare riferimento ai seguenti:

  • Rapporto tra uscite mensili per debiti e redditi netti non superiori ad un terzo. Sono valori indicativi e dipendono molto dal reddito netto familiare in valore assoluto; ad esempio, per redditi bassi, un terzo potrebbe essere anche un po’ eccessivo, in quanto andrebbe valutata la porzione di redditi rimanente per le altre spese essenziali, mentre per redditi nella media rappresenta un valore tendenzialmente ragionevole. Quindi ad esempio se il reddito netto familiare è di € 4.000 netti, l’importo totale di esborsi mensili per debiti non dovrebbe eccedere € 1.300/€ 1.400.
  • L’esborso mensile relativo al credito al consumo, che come abbiamo anticipato è uno dei peggiori tipi di debito, non dovrebbe superare un quinto del reddito netto mensile. Sono sempre valori indicativi ma possono essere buoni campanelli d’allarme. Quindi, per € 4.000 di redditi netti complessivi, i finanziamenti non dovrebbero eccedere € 800 (ad esempio, rate auto, finanziamento per arredo casa, rate smartphone, ecc).

Ci tengo a ripetere che i valori indicati costituiscono dei benchmark che potrebbero però distanziarsi molto da quelli adeguati alla singola situazione e che un’analisi approfondita potrebbe essere necessaria per tenere conto di tutte le variabili individuali.

Verso un livello debito più sostenibile ed equilibrato

I livelli indicati sopra non devono essere considerati tassativi in quanto non esiste una regola che vale per tutti e per tutti i livello di reddito. Eccedere i livelli indicati sopra può essere però un segnale di attenzione che dovrebbe portarci a fare qualche riflessione in più.

Nel caso in cui si sia soggetti ad un indebitamento eccessivo, la parte psicologica sarà probabilmente quella più delicata da affrontare e bisogna mettere in conto che potrebbe non essere particolarmente facile ricondurre il debito a livelli più consoni, soprattutto se la parte di debito problematica è quella legata al credito al consumo.

Il modo migliore per ricondurre le proprie finanze verso una gestione sostenibile dei debiti è fare un piano di ripagamento realistico e ridurre progressivamente ulteriori esposizioni. Diamo priorità di riduzione o eliminazione ai debiti realizzati a tassi più elevati, in particolar modo quando questi eccedono il tasso di rendimento atteso dei nostri investimenti. Ad esempio, se abbiamo un prestito auto con Taeg 8% e degli investimenti su titoli di Stato che rendono il 2%, molto probabilmente faremmo bene a vendere i titoli di stato e ad estinguere il prestito auto.

Carte di credito

Una nota particolare meritano le carte di credito. Averne una può essere indispensabile in particolare per alcuni tipi di spesa ad esempio il noleggio auto o utile per iniziare a costruirsi uno storico creditizio personale. L’utilizzo delle carte però, è stato provato in diversi studi, facilita l’aumento di spesa in quanto il fatto di non estrarre fisicamente il denaro dal portafoglio ci fa avere una percezione minore di quanto stiamo effettivamente spendendo soprattutto se l’addebito è poi posticipato ad una data futura (rimborso a saldo) o peggio con rimborso rateale (con interessi in genere molto elevati). Quindi se ci piace utilizzare i pagamenti con carta rispetto al contante, preferiamo le carte di debito che, con un addebito (quasi) immediato sul nostro conto, aumentano la nostra consapevolezza sulle spese effettuate rispetto all’utilizzo delle carte di credito.

Conclusioni e spoiler

Un livello di indebitamento sostenibile, e soprattutto se prevalentemente legato all’acquisto di beni immobiliari, può aiutare nella costruzione del benessere e patrimonio personale. Il debito invece da evitare  o ridurre al minimo è quello legato invece ai consumi. Certe soglie di allarme dovrebbero farci comprendere che forse stiamo tenendo uno stile di vita non linea con i nostri redditi.

Concludiamo qui l’approfondimento sulla finanza personale. Nel prossimo articolo esploreremo perché è importante fare una pianificazione previdenziale e come affrontare al meglio le scelte pensionistiche!