Intervista La Luna del Grano al Festival “L’eredità delle donne”, Milano 23 Novembre 2024
Iniziamo con i dati che riguardano le dimissioni volontarie post-genitorialità che, come potrete immaginare, riguardano soprattutto le madri, al primo figlio ed entro il primo anno di vita. Nel 2022 questo dato corrisponde a 60.000 dimissioni, per lo più di donne che hanno come problematica principale la conciliazione del lavoro professionale con il lavoro di cura dei loro bambini.
Affrontiamo quindi questa prospettiva del back to work con Antonio Oriolo, consulente finanziario indipendente iscritto all’albo dei consulenti finanziari autonomi e titolare dello studio Semplice Investire di Brugherio (Monza e Brianza), alle porte di Milano.
Quando si parla di figli, l’argomento economico in alcune famiglie viene affrontato con molto anticipo, in altre famiglie a volte non è neanche un argomento di discussione. Negli ultimi anni in Italia si sente sempre più parlare di pianificazione finanziaria, mi potresti spiegare che cos’è questa pianificazione finanziaria e in che modo può aiutare i neo-genitori?
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Partiamo dall’ultimo rapporto INPS che fa una fotografia dell’Italia a fine 2023, emesso a settembre. Ci dà l’immagine di un Paese in cui l’aspetto economico, nella decisione di avere figli, ha una grande importanza: prima di allargare la famiglia preferiamo raggiungere una situazione di maggiore stabilità. È stato osservato, ad esempio, che c’è una maggiore incidenza di contratti a tempo indeterminato tra i genitori e una maggiore incidenza di donne che lavorano tra le neo-mamme.
L’aspetto economico, quindi, sottende alla decisione di allargare la famiglia. In quest’ottica si capisce perché, ultimamente, si sta parlando un po’ più di pianificazione finanziaria familiare anche in Italia. Il numero di famiglie che affrontano i temi finanziari in modo organico è ancora esiguo, ma è un numero che sta crescendo. Negli Stati Uniti circa la metà delle famiglie dichiarano di avere un piano finanziario e un terzo delle famiglie ha un piano finanziario scritto, formalizzato, che sostanzialmente seguono.
Cosa vuol dire avere una vera pianificazione finanziaria familiare? È un tema molto attinente alla neo-genitorialità.
- Partiamo dal bilancio familiare. Il bilancio familiare è uno dei primi tasselli della pianificazione finanziaria ed è fortemente impattato dall’arrivo di un bimbo, una bimba, anche in caso di un secondo figlio. Sappiamo che i costi aumentano anche fino al 30%, basta pensare ai costi degli asili nido, ai costi di un aiuto esterno se non abbiamo nonni o zii a supporto, alla scelta magari di acquistare una casa un po’ più grande, con eventuale sottoscrizione di un mutuo immobiliare. Il bilancio familiare aiuta a fare una fotografia e a capire la famiglia come sta procedendo, che cosa può permettersi, qual è la sua capacità di risparmio, il suo tenore in vita, se ha un fondo di emergenza. Quindi aiuta a tenere sotto controllo questi aspetti che altrimenti rischiano di generare ansia perché si ha la percezione di non avere il pieno controllo di entrate e uscite o di essere sopraffatti dalle spese. Questo è un primo aspetto.
- Un altro aspetto è quello delle protezioni. Nei neo-genitori inizia a sorgere la domanda: il nostro bambino è adeguatamente protetto se a noi non dovesse succedere qualcosa?
È qui che entra in gioco il tema della pianificazione assicurativa, che altro non è che una valutazione dei rischi della famiglia per capire se ci sono adeguate tutele sulla vita, sulla salute, sul patrimonio, sulla casa dove viviamo, eccetera. Sono tutti stimoli, lampadine che si accendono e che portano le neo-famiglie ad avvicinarsi a questo tema.
Quando ho iniziato questa professione, ovviamente, ho offerto il servizio a tutta la platea di potenziali clienti. Poi però per affinità elettive, o perché il mio network è quello di un neo-papà con bimbi, la maggior parte dei miei clienti si è rivelata essere composta in prevalenza da neo-famiglie che vogliono avere un quadro complessivo, con tutti questi tasselli in più. Vogliono mettere da parte qualche preoccupazione, qualche ansia in più, e godersi il resto.
- Poi ci sono il risparmio e gli investimenti. In questa fase della vita c’è una maggiore attenzione ai propri progetti, ai progetti per i propri figli, ai progetti futuri in generale. Quindi il tema è: abbiamo dei risparmi, ma che cosa ne stiamo facendo? Li stiamo mettendo a frutto per, un domani, avere delle risorse per finanziare i progetti futuri dei miei figli?
- L’ultimo aspetto che rientra nella pianificazione finanziaria è il passaggio generazionale. Una cosa alla quale, in Italia, si pensa sempre molto più in là nell’età, ma che si dovrebbe fare il prima possibile. E si applica in modo particolare alle coppie non sposate, perché i partner non sposati non rientrano di fatto nell’asse ereditario. Quindi decidere di redigere un banale testamento olografo, scritto di proprio pugno, dove si indica come gestire una eventuale quota disponibile è qualcosa che aumenta la serenità familiare e la pianificazione complessiva. Altrimenti si rischia di lasciare queste cose un po’ al caso e sicuramente non è auspicabile.
Quindi, come ci occupiamo della salute mentale, della salute fisica, è importante anche curare la propria salute finanziaria. Alcuni miei clienti dicono che io sono il medico dei soldi. È un po’ così, la salute finanziaria sottende a molte delle nostre attività, dei nostri progetti, sicuramente non tutto, ma a molte cose. Curare il nostro benessere finanziario, in particolar modo in una fase così di transizione come la neo-genitorialità, anche un po’ tumultuosa, piena di cose da fare, aiuta a vivere meglio il resto.